Argillà 2014: quando il designer è una pecora e l’artigiano un computer
Sono le 15.00 e in piazza Nenni è l’ora del Mondial Tornianti. Ceramisti di tutte le età e di tutte le provenienze si sfidano al tornio sotto l’occhio degli spettatori. La gara verte sull’estetica, alle 20.00 si sfideranno invece bendati per la prima edizione del “Throw in the dark”. Questi sono alcuni degli elaborati in attesa di giudizio.
Uno degli elementi predominanti in questa edizione di Argillà-Italia è sicuramente la smaltatura ad effetto cristallizzato, come ad esempio i lavori dello studio tedesco Müritzkeramik o l’Atelier Ma.
Questo effetto fa sembrare la superficie dell’oggetto ricoperta di cristalli di ghiaccio, oppure tempestato di crosticine e muffe, che gli conferiscono comunque un’aria preziosa e antica.
A grandi linee lo smalto è composto con silicato di Zinco e boro, magnesio, calcio, potassio, ecc… oppure una “fritta” (masse vetrose già composte). La grandezza dei cristalli sarà direttamente proporzionale al tempo in cui il forno viene lasciato alla temperatura di fusione dello smalto, i cristalli così formatisi fluttueranno e si disporranno in maniera casuale sulla superficie.
E poi c’è il Raku. Un uso particolare di questa tecnica lo fa Kjell Gunnarson, svedese. Parlando con un nutrito gruppo di avventori spiega che per rendere la superficie così come la vediamo, vellutata e multicolor, utilizza degli ossidi.
Incontro poi uno stand molto accogliente in cui si parla di valorizzazione del territorio abruzzese, Arago Design. Tra i pezzi da loro esposti il protagonista è sicuramente un vaso dalla forma strana, che ricorda una piccola roccia scavata irregolarmente dall’acqua. Si tratta invece della forma di un cubo di sale, di quelli che i pastori appendono agli steccati, pazientemente scolpito dalle lingue di un centinaio di pecore. Il vaso, in ceramica, è stato realizzato partendo dal calco di questa “scultura”.
Sono presenti anche rivenditori tecnici, associazioni, e c’è anche il progetto WASP con le sue stampanti 3D in azione. Il progetto di questo collettivo è di condividere le conoscenze in un ottica di benessere condiviso e pari opportunità. Un esempio: riuscire a creare stampanti di grandissime dimensioni per fa sì che ognuno possa costruirsi la propria casa, in terra e a costo quasi zero.
Non avevo ancora visto una stampante 3D per la ceramica dal vivo e devo ammettere che ne sono rimasta un po’ delusa… come sempre quando si hanno grandi aspettative!
La lentezza con cui la stampante completa i livelli e una certa imprecisione fanno sì che ci sia frequentemente del lavoro manuale da svolgere.
Molti ritocchi insomma, soprattutto prima che l’impasto cominci inevitabilmente a seccare.
E’ vero però che la macchina crea reticoli e strutture complesse anche all’interno del pezzo, permettendo così a lavori di una certa altezza o complessità di reggersi autonomamente senza l’ausilio di armature.
Tirando le somme penso che per un ceramista il desiderio e il bisogno di una stampante 3D siano forse ancora lontani, ma in futuro chissà!
Bello in ogni caso il progetto e la filosofia di Wasp!
Finisce qui il mio breve resoconto di Argillà 2014.
Faenza è una delle capitali mondiali della maiolica, disseminata di botteghe artigiane e artistiche. Forse è per questo che emana un calore speciale e silenzioso, calore di mani sapienti al lavoro.